Sardinia_Moving_Arts avrà inizio il 27 Febbraio 2020 a Madrid con il primo concerto della manifestazione. Il programma include la prima esecuzione assoluta della composizione per chitarra sola “Sardegna – Suite per Chitarra” del compositore contemporaneo Angelo Gilardino (1941). L’opera è stata commissionata da Musicare per Sardinia_Moving_Arts e l’autore l’ha dedicata al chitarrista nuorese Cristiano Porqueddu.
Il concerto che aprirà Sardinia_Moving_Arts si svolgerà presso la splendida Sala Manuel de Falla presso il Real Conservatorio Superior de Música de Madrid.
Il programma è descritto sul sito di Cristiano Porqueddu ed è visionabile a questo link.
Questa la presentazione dell’opera in lingua italiana:
“Ho composto la suite per chitarra sola intitolata “Sardegna” a gradita richiesta di uno dei maggiori interpreti della mia musica, Cristiano Porqueddu, che mi manifestò il suo progetto, ora in via di realizzazione, di una serie di concerti intesi a valorizzare l’isola e la sua cultura.
Più che tentare di descrivere che cosa vuol essere questa composizione, può risultare utile sapere quali sono le vie che ho accuratamente evitato di imboccare, cioè, in sostanza, che cosa la composizione non è: non è musica ispirata al folclore musicale sardo, non fa uso di citazioni di melodie e di ritmi della tradizione popolare isolana; non è musica a programma, cioè non si propone di “raccontare” in musica visioni paesaggistiche, naturalistiche o leggendarie, e non contiene il minimo accenno a fenomeni sonori ascoltabili nei diversi luoghi della Sardegna; non è, infine, musica celebrativa, cioè pensata come un elogio campanilistico delle bellezze locali. Mira invece all’evocazione, com’è nella natura del suono della chitarra, e vive dell’intento di tradurre in musica impressioni, sensazioni, memorie che ho sperimentato durante i miei viaggi in Sardegna: si tratta dunque di uno specchio personale rivolto a un mondo in cui storia, cultura, tradizioni e paesaggio offrono al visitatore un immenso spettacolo, non da descrivere romanticamente, ma da elaborare nel profondo della propria anima.
Anche i titoli in lingua sarda vanno perciò intesi come memorie da evocare e non come fenomeni presenti da raccontare: “Mari” si riferisce ovviamente alla geografia dell’isola; “Nuraghe” ai resti di costruzioni in pietra di antiche civiltà di cui poco sappiamo; “S’Ardia” al clima allucinatorio della festa con i suoi tornei equestri; “Su soli est calau” alle visioni dei tramonti e alle ninne-nanne; “Ciamma” (che vuol dire fiamma) a un immaginario incendio nella notte sarda.”
Angelo Gilardino, 2019